Intervista a Paolo Migliorini
Paolo Migliorini, uno dei pionieri italiani del Wing Foiling, può essere considerato oggi fra i più forti atleti a livello mondiale.
Con quella a Paolo, che vi proponiamo oggi, apriamo il nostro ciclo di interviste che coinvolgeranno le figure più iconiche, a livello nazionale e non, del mondo del Wing Surfing. Di seguito quindi la prima intervista, che come premesso, non poteva che coinvolgere uno degli atleti più rappresentativi della disciplina.
Ciao Paolo. Piacere di averti ospite nel nostro spazio virtuale dedicato alle interviste. Sappiamo che passi gran parte dell’anno in Brasile a Sao Miguel Do Gostoso, dove nel 2006 hai fondato una scuola di Windsurfing/Kitesurfing e, dallo scorso anno, di Wing Foiling (con annesso noleggio attrezzature). Il nome della scuola è molto bello, visto che l’hai chiamata Dr. Wind. Com’è la vita lì e quali cambiamenti hai osservato lo scorso anno a causa del COVID-19?
Sì da ormai 15 anni vivo quasi stabilmente in Brasile, ma da 3 anni passo 5-6 mesi in Italia (primavera-estate) in quanto i miei figli sono tornati a studiare a Vicenza. All’inizio il mio centro Dr.WIND era solo di windsurf, poi dal 2009 ho iniziato anche con il kite. Da quest’anno ovviamente anche con il wingfoil! La mia vita qui è veramente quella che sognavo. Un’estate senza fine, lavorando con gli sport che amo. Una vita semplice, pochissimi Km in macchina, tutti i giorni in mare, alimentazione super sana con frutta e verdura freschissime… insomma, il risultato è che dopo 15 anni qui sono nella mia forma migliore, non mi ammalo mai ed ho più energia di quando avevo 25 anni.
Certamente non è stato facile, soprattutto all’inizio, e non è per tutti. Inserirsi in un altro paese richiede molta energia, flessibilità e equilibrio interiore. Ora sto cercando di organizzarmi per passare 6 mesi in italia e 6 in Brasile. Così sarebbe veramente l’ideale!
2020 che anno!! Ho sempre lavorato moltissimo con i turisti europei, tra il 60% e il 90% a seconda dei periodi, quindi puoi immaginare come sia stato quest’anno… un disastro!! Stiamo cercando di sopravvivere.
Ora in Gennaio ho avuto moltissimi turisti brasiliani, abbiamo lavorato molto bene con la scuola di kite ed anche tanti corsi di wing! Windsurf invece quasi zero. Stiamo a vedere che succede..
Passiamo ora a domande più tecniche. Quando hai iniziato a praticare il Wing Foiling e cosa ti ha attirato da subito dello sport?
Ho iniziato in Giugno 2019. Prime uscite sul lago di Garda… subito stregato dalla sensazione del foil e dalle possibilità che offre.
Hai trovato particolari difficoltà nell’apprendimento e quali consigli daresti a chi vuole iniziare?
Praticando gia un po’ di kitefoil e soprattutto windfoil, per me è stato veramente facile iniziare. Dopo 30 secondi letteralmente stavo sul foil… bolinando. Ma anche chi non ha avuto altre esperienze con il foil può benissimo iniziare con il wing. Meglio prima con tavole da windsurf giganti per poi passare al foil.
Da appassionato di altri sport acquatici, cioè da waterman, dove collochi il Wing Foiling in termini di divertimento? Cioè, se ipoteticamente nella stessa giornata avessi le condizioni ideali per praticare tutti gli sport acquatici che ami, quale sceglieresti?
Il wingfoil è un mix esplosivo di tutti gli altri watersports! Prima del wing le mie uscite erano più o meno 80% windsurf e 20% kite. Nell’ultimo anno ho visto le mie uscite in kite azzerarsi e quelle in windsurf… ridursi molto. Direi che mi viene ancora voglia di windsurf solo quando le condizioni sono perfette, con onda formata e cattiva. Per il resto il wingfoil mi da un gran piacere e tanti stimoli in qualsiasi condizione. Trovo alquanto patetiche le critiche di parecchi windsurfisti o kiters, che ritengono il wingfoil una cagata… , che sia brutto da vedere, che sia solo una trovata di marketing . Storie già sentite sul kite 20 anni fa. Invito loro a vedere qualche video di Titouan Galea sulle onde, o Balz Muller con 40 nodi di vento.
Come era facile prevedere, stanno ormai emergendo alcune varianti di Wing Foiling: Wave, Freeride, Freestyle e in futuro – ne siamo sicuri –Race. Anche i produttori iniziano a proporre materiali diversificati a seconda di queste sotto-discipline. Ce n’è una che ti piace in modo particolare oppure ritieni divertente lo sport nel suo complesso?
Guarda per me la parola che esprime meglio il concetto di wingfoil è libertà. Niente vele pesanti, niente trapezio, e niente linee pericolose (del kite!). Si naviga sopra l’acqua con il minimo attrito spinti da questa ala super leggera. La manovrabilità è totale quindi secondo me l’essenza di questo sport sono le discipline libere, freeride, freestyle e ovviamente wave. Ma devo ammettere che le gare di racing che ha fatto recentemente mi hanno proprio divertito. Spero solo che i produttori non spingano troppo nella direzione racing, con materiali estremi e poco accessibili.
Il Wing Foiling è ovviamente uno sport estremo che, soprattutto all’inizio, richiede l’adozione di alcuni accorgimenti per poterlo praticare in tutta sicurezza. Quanto ritieni pericoloso il Wing Foiling rispetto ad altri sport acquatici?
Non lo ritengo affatto più pericoloso degli altri, il kitesurf è potenzialmente molto più rischioso e sappiamo tutti quanti incidenti accadono ogni anno soprattutto a causa delle linee. E’ chiaro che il foil è un attrezzo che incute molta paura, duro e tagliente, ma si impara rapidamente a starne lontano. Consiglio comunque caschetto ed impact vest.
Hai mai avuto un incidente in acqua durante una sessione di Wing Foiling?
Mi tocco, ma in un anno e mezzo di pratica assidua non ho avuto alcun infortunio, neanche lievi ferite.
Quali attrezzature stai usando in questo momento e quale è il tuo combo preferito?
Le attrezzature stanno evolvendo alla velocità della luce, come in tutti gli sport nuovi. Fin da subito mi è venuta voglia di sperimentare ed ho fatto fare 3-4 tavole qui in Brasile per capire cosa funziona meglio. Ora sto usando una tavola da 75 litri (RRD Beluga 160) che funziona bene in qualsiasi vento e condizioni, dagli 8 ai 38 nodi! Ma le tavole non sono così importanti… sono sullo sviluppo dei foil che si stanno concentrando tutti i brands. Io ne sto testando molti. Per i wing sto usando gli ottimi RRD windwing.
Ora una domanda da un milione di dollari: wing grande e foil piccolo o viceversa?
La tendenza tra i pro è sicuramente foil piccolo e wing grande, per andare più veloce e saltare più in alto. Però io consiglio a tutti di iniziare con foil grandi e lenti, imparare bene i fondamentali (strambata e virata) e poi gradualmente aumentare la velocità ed iniziare a saltare.
Le tavole piccole, quelle che vanno da 25 a 55 L, aggiungono un’altra dimensione di divertimento allo sport. Hai trovato difficoltà ad adattarti ad una tavola del genere?
Le sto aspettando da RRD… ci siamo quasi! 35 e 55 litri. Ne ho provate un paio ed ho avuto belle sensazioni, fantastiche nei salti ovviamente. Però sono meno versatili ed appena manca il vento ci si inchioda!
Parlando di agonismo, con tutti i se e i ma del caso – vista la situazione – ritieni di partecipare a tutte o ad alcune tappe del Wing Foil Tour e/o a quelle del GWA?
Sinceramente non avrei mai pensato di rimettermi a fare gare, di qualsiasi sport! Ma mi ha incuriosito ed è stato veramente divertente. Ho ritrovato quello spirito frizzante del freestyle windsurf di fine anni ’90. Nuove manovre, nuovi atleti provenienti da varie discipline… insomma tante belle novità. Sto valutando la mia partecipazione alle numerose gare in programma. Sto anche pensando ad un tour nei principali spot italiani con RRD per promuovere ed insegnare questo nuovo modo di scivolare nell’acqua. Ma… difficile fare programmi di sti tempi!
Nell’apprendere una nuova manovra segui un approccio metodico, studiandola molto e simulandola, se possibile, a terra, oppure preferisci provarla subito in acqua per cercare di comprenderne la dinamica?
Guarda, io odio farmi male! Non ho più 20 anni e i tempi di recupero dagli infortuni si allungano… quindi seguo un approccio prudente cercando di mantenere sempre il controllo. In tutte le discipline acrobatiche è molto importante visualizzare bene i movimenti, guardando i video. Però tante manovre si devono “sentire” facendole, cadendo ripetutamente finché si correggono gli errori ed automatizza il movimento. Per evitare di farsi male con il wingfoil è fondamentale tenersi sempre la tavola stretta sui piedi, se si perde la tavola e si batte sul foil ci si può fare veramente male.
Un’ultima riflessione per i nostri visitatori, molti dei quali sono ovviamente ancora principianti.
Non abbiate esitazioni ad investire tempo e denaro nel wingfoil perché sono sicuro che vi darà delle sensazioni uniche e passerete tante più ore in acqua. Alla fine è questo che conta no?!
Grazie Paolo!
Immagini, video © Paolo Migliorini, GWA, RRD