#WingsurfmagBlog. VAYU Eos prima session

#WingsurfmagBlog. VAYU Eos prima session

Dopo aver ricevuto la nuova ala VAYU EOS 4.5, le condizioni meteo ci hanno finalmente consentito di provarla.

Condizioni e combo

Durante questa prima session, il vento si è mantenuto costantemente sui 20 Nodi con raffiche superiori ai 30 da side a side-on ma onde praticamente assenti e mare molto increspato.

La tavola usata è stata un custom NEWIND 4’4” da 54 L e il foil Armstrong HA680 con stab Speed 180, fusoliera da 60 cm e mast da 85 standard (non Performance).

Jiibing with the VAYU Eos

A terra

Sebbene l’ala sia venduta con maniglie rigide già montate e dotata di un set di morbide, l’abbiamo equipaggiata con boma in carbonio, il cui montaggio si è rivelato essere piuttosto facile.

VAYU Eos boom

La prima cosa che colpisce dell’ala è la sua qualità costruttiva, davvero a livello dei migliori brand. Molto pratica anche la sacca estensibile che consente di trasportare l’ala con il boma montato.

Il leash, elastico non elicoidale, è caratterizzato da un praticissimo sistema di connessione e sgancio. Molto morbida la fascia del leash ma obiettivamente, anche se stretta al massimo, è un po’ larga per wingfoiler con polso piccolo.

La maniglia della leading edge è molto ben progettata, piuttosto rigida e confortevole con una patch di neoprene che ricopre la parte sottostante della leading edge.

Le valvole, una sulla leading edge e l’altra sullo strut centrale, sono sovradimensionate, praticamente quelle che equipaggiano le tavole SUP gonfiabili. La portata è quindi eccellente e consente di raggiungere la pressione di gonfiaggio di 8 PSI piuttosto rapidamente. Non ci dilungheremo in altri dettagli a livello costruttivo, per i quali vi rimandiamo al nostro preview dell’ala e naturalmente al review che pubblicheremo entro la fine di giugno.

Una volta gonfiata, l’ala, piuttosto leggera anche col boma montato, presenta una canopy pretensionata. Esponendola al vento, la sensazione a terra è quella di un’ala molto bilanciata e leggera e il boma a sezione ridotta, dotato di un confortevole rivestimento in EVA, fornisce una presa saldissima. Dopo le impressioni a terra, passiamo quindi alle nostre impressioni di navigazione.

In acqua. Prime impressioni

Per prima cosa, la VAYU Eos eroga una buona potenza in modo estremamente progressivo. Il top end è eccezionale, se si considera che lo abbiamo portato anche oltre quello ottimale per la taglia da 4.5 m2 (18-28). La stabilità è molto buona: l’ala assorbe le raffiche in modo ottimale, anche grazie ad una struttura flessibile delle estremità. Per quanto riguarda il low end, non possiamo ancora esprimere un giudizio proprio perché il vento non è mai sceso sotto i 20 Nodi. La manovrabilità è eccezionale e in questo caso il rapporto di aspetto basso e l’eccellente boma giocano un ruolo fondamentale. Come si conviene ad un’ala con DNA spiccatamente freestyle, il pop è eccellente, così come l’hang time.

Flaka with the VAYU Eos
720 With the VAYU Eos

Sebbene VAYU raccomandi l’ala per il freeride ed il freestyle, nel luffing, e quindi impugnandola dalla maniglia della leading edge, non ci è dispiaciuta e si è mantenuta abbastanza neutra. Speriamo di avere comunque l’opportunità di provarla fra le onde per poterne apprezzare meglio le caratteristiche anche in tal senso.

VAYU Eos

Considerazioni finali

Le nostre prime impressioni dell’ala sono estremamente positive. Avendola provata in condizioni di vento da moderato a forte, possiamo già affermare che essa possiede doti di top end, manovrabilità, erogazione di potenza, stabilità e controllo almeno in linea con quelle delle migliori ali destinate al freestyle/freeride che abbiamo testato e che stiamo testando. Rimane da esplorarne le doti nel low end, cosa che faremo al più presto.   

Heineken Jibe with the VAYU Eos

Immagini © wingsurfmag.it

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