#WingsurfmagBlog. Session reports. Gong Wing 7 e non solo …
Per gli appassionati di sport acquatici di scivolamento italiani questo inizio inverno si sta rivelando sicuramente positivo. Finalmente abbiamo potuto portare in acqua di nuovo il Gong Wing 7.
Questo è il report delle ultime session che uno dei nostri collaboratori ci propone.
La grande tempesta
Permettetemi di fare un passo indietro e di parlarvi di quella che è stata una delle più grosse mareggiate che abbia colpito le coste tirreniche negli ultimi anni. Essa era stata attivata da un poderoso sistema frontale atlantico capace di scatenare, a sua volta, burrascosi venti di Ponente e Maestrale che hanno toccato i 65 Nodi in alcune località, come qui in Centro Italia, sradicando alberi e causando feriti e danni alle proprietà.
Il giorno successivo le condizioni si sono rivelate perfette, almeno per quanto mi riguarda, per la pratica del Windsurfing e devo dire che si è trattato di una delle migliori session degli ultimi anni.
In condizioni di onda superiore ai 3 m non uscirei mai, almeno qui nel Mediterraneo, con attrezzature da Wingfoiling, senza dimenticare che sarebbe estremamente difficile superare uno shorebreak di circa un metro e mezzo che frange su un fondale di appena 40/50 cm senza rischiare di ferirsi o, nella migliore delle ipotesi, di danneggiare il wing o il foil.
Il Gong Wing 7 messo alla prova
Due giorni dopo quella che per me è stata la swell da Nord Ovest del decennio, il mare era ancora attivo ma lo shorebreak più basso ed il vento più debole. La presenza di un paio di kiter con surfini ed ali piuttosto grandi (intorno ai 12 m) mi ha spinto a tentare di uscire con le attrezzature da Wingfoiling. Col vento in calo con direzione parzialmente da terra, ho deciso da subito di puntare sul Gong Wing 7 e, per avere maggiori chances di superamento dello shorebreak, di montare sulla Jimmy Lewis 5’11’’ il GoFoil IWA con albero da 65 cm.
La scelta si è rivelata vincente ed infatti sono riuscito a superare il primo break in pochissimi minuti, ovviamente non sulla tavola in quanto il fondale, come ho scritto prima, non supera i 40/50 cm in corrispondenza dello shorebreak. Una volta fuori, ho purtroppo realizzato immediatamente che il vento era ormai calato ed infatti i due kiter erano entrambi usciti dall’acqua. Così il mio obiettivo è stato quello di cercare di prendere qualche onda, pompando con il kite e le gambe. Missione compiuta e devo dire che il Gong Wing 7 mi è piaciuto moltissimo anche per le sue eccellenti capacità di pumping.
Per concludere … una SUP Foiling session a Natale
Con il vento ormai calato, la grossa swell di tre giorni prima mi ha regalato, proprio il giorno di Natale, una delle più divertenti SUP Foiling session che ho mai svolto qui nel Mediterraneo. A queste latitudini le uscite con materiali da Sup Foiling sono molto rare e devo dire che il mio skill in tale disciplina è milgiorato enormemente da quando pratico il Wingfoiling. Aggiungo che il Wingfoiling ha contribuito a rivalutare tutte le mie tavole SUP Foiling, tavole che di fatto usavo pochissimo. Porto quindi con me sempre la pagaia e, nel dubbio, la tavola convertibile Starboard Hypernut Foil 6’10’’ che eccelle, particolarmente nel SUP Surfing in condizioni mediterranee ed è comunque all’altezza anche per un uso SUP e Wing foiling.
E’ tutto per ora. Felicissime festività a nome di tutto lo staff di wingsurfmag.it!